Uno dei doni dello Yoga

La pratica dello Yoga ci viene in contro dove serve, porta i suoi benefici nel momento più utile. Si adatta a ciascuno, a qualunque stile di vita e a qualunque esperienza, e poi inizia a trasformare.

Se siamo persone più “fisiche” e “muscolari”, appassionate del movimento, ci sono stili adatti, così come se siamo più “sensibili” e meditativi. Il bello è che nel tempo tutto viene equilibrato e chi faceva fatica a restare con i piedi per terra, e per natura si perdeva negli spazi interiori e nelle emozioni, sviluppa una natura più pratica, iniziando a vedere con chiarezza ciò che lo circonda. Chi invece non era interessato che alla parte fisica inizia a scoprire che un corpo stabile e forte, liberato dalle tensioni e dallo stress, mette in contatto con il proprio mondo interiore.

Qualunque sia stato il punto d’inizio in cui l’abbiamo incontrato, un primo regalo che lo yoga ci offre è senza dubbio lo sviluppo della capacità di osservarsi e la creazione di un testimone interiore non influenzato né influenzabile dai mutevoli pensieri ed emozioni. Una natura neutra, attenta, non giudicante, che porta alla coscienza contenuti, rivelazioni, comprensioni che non ci si sarebbe mai aspettati. E così, si cominciano a vivere due dimensioni, costantemente presenti, come ricorda Satprem nel suo libro L’avventura della Coscienza citando il Ṛgveda: “Due uccelli dalle splendide ali, amici e compagni, sono posati sullo stesso ramo: uno mangia il dolce frutto, l’altro lo sta a guardare e non mangia affatto”.