Vivere il tempo circolare

“E quando la chiara luna, con le sue calmanti influenze,
si leva piena davanti ai miei occhi, da rocce simili a mura,
fuori dell’umido sottobosco, le argentee forme del passato
si librano su di me, e addolciscono l’austero piacere della contemplazione”. – Goethe, Faust.

Sebbene abituati a un tempo lineare, che scorre, giorno dopo giorno, seguendo il percorso del sole in cielo, non dovremmo dimenticare che i nostri ritmi vitali risentono anche del ciclo lunare. I nostri liquidi, come maree, rispondono al crescere e al calare della luna, la nostra pelle segue un ciclo di rinnovamento di 28 giorni, per la donna, il mestruo, ha gli stessi andamenti della luna: la fase in cui la luna è piena e la donna fertile, quella in cui la luna cala e la donna si prepara al sanguinamento, il periodo stesso del sanguinamento e poi la rinascita in un nuovo ciclo, con la luna crescente.

Siamo abituati a sperimentare il tempo come sequenza di eventi che si giustappongono e susseguono, mentre in noi vige un tempo circolare, ritmico, ripetitivo, che torna su se stesso. Invece di utilizzare solo il calendario del tempo lineare, possiamo associarvi anche quello del tempo lunare, in modo da misurare i nostri giorni, mesi e anni in un tranquillo cullarsi di eterni ritorni.

Il calendario lunare è uno strumento pratico per programmare periodi di depurazione (in luna calante), che saranno più soddisfacenti in quanto ai risultati;  se siamo donne lo useremo per portare attenzione al ciclo mestruale osservando quanto si cambia, non solo fisicamente, in soli 28 giorni; questo ci darà una maggiore conoscenza di noi stesse. Possiamo infine impiegarlo per fare cure “ricostituenti” come ci insegna la tradizione delle campagne (luna crescente).