Allarme dolore

Il dolore è uno strumento eccezionale voluto dall’evoluzione per avvertirci che c’è qualcosa che non va. È un segnale d’allarme da non sottovalutare e genera uno stato infiammatorio con il quale il corpo cerca di riportare equilibrio in una certa situazione che quell’equilibrio l’ha perso.

Un dolore da trauma richiede di rimanere fermi, c’è gonfiore ed edema. In questo riposo forzato il corpo mette in atto le sue strategie di guarigione: attiva il sistema immunitario, la riparazione ecc.

Quando il dolore diventa cronico, significa che la strategia del corpo non ha funzionato. Forse non gliene abbiamo dato il tempo, forse ci sono rallentamenti, forse mancano i nutrienti e gli oligoelementi giusti o chissà cos’altro. Il fatto è che di base questo dolore cronico (più sordo e quasi quasi sopportabile, tanto che a volte non ci si fa neanche più caso) è accompagnato da un’infiammazione altrettanto cronica. Come se nel corpo un fuocherello fosse costantemente acceso.

Non è una buona cosa per l’organismo che rimane stressato da questo continuo stato di attivazione e allerta, invecchia più rapidamente e va in contro a disturbi maggiori. Ne risente anche il sistema nervoso, con un substrato di agitazione che può trasformarsi in ansia e irritabilità.

Molti rimedi sono attivi e ogni individuo ha il suo per contrastare la vera causa dell’infiammazione cronica. Oggi però voglio parlare di un antico rimedio ayurvedico che ho sperimentato come utilissimo: l’Ashwagandha o Withania somnifera.

Si tratta di una radice capace di ridurre i livelli infiammatori in caso di cronicità, in particolare quando parliamo di sostenere l’efficienza osteo-articolare. È inoltre un rimedio utilissimo anche nella modulazione del sistema nervoso e nella tradizione indiana è considerato un rigenerante dell’energia sessuale. Si dice che aumenti la forza e la resistenza fisica e mentale, nutra il pensiero e lo renda lucido e tranquillo, calmi l’ansia, favorisca un buon sonno ristoratore, diminuisca il dolore, disinfiammi e protegga le articolazioni.

Riassumendo, è considerata una pianta che porta longevità, perché permette un saggio utilizzo della propria energia vitale che va preservata, controllata, ma anche lasciata fluire liberamente senza che vi siano contrazioni, ristagni, dolore e infiammazione.