Il bilancio di salute

Siamo di solito abituati a effettuare esami clinici affinché ci venga detto quali parametri, non rientrando nella norma, possono rappresentare spie d’allarme di disturbi più o meno importanti. Lo scopo di questo genere di indagini è di informarci su quel che in noi “non va”.

Non vi è nulla di male in questo, ma potremmo non limitarci a indagare quel che non va e dedicare del tempo per scoprire quel che in noi va bene e quel che va potenziato. In questo modo, daremo meno occasioni alle disfunzioni di manifestarsi (faremo cioè una vera prevenzione).

E’ su queste premesse che si basa il lavoro del naturopata e il cosiddetto “bilancio di salute”.

Mentre redige il bilancio di salute, il naturopata cerca di conoscere qual è lo stato di salute della persona, la qualità della sua energia vitale e l’efficienza degli organi preposti all’eliminazione delle tossine.

Lo scopo è di determinare una costituzione di appartenenza, un temperamento, cioè le caratteristiche peculiari della persona che richiede il consulto. In questo modo il bilancio di salute determina in modo globale qual è l’equilibrio presente a livello del corpo fisico e dell’ambito emozionale, in modo da offrire poi consigli pratici, del tutto personalizzati, relativi allo stile di vita quotidiano.

Per questo motivo il naturopata pone molte domande durante il colloquio che gli permettono di entrare in relazione e conoscere meglio il proprio cliente. Il dialogo è infatti la prima tappa del bilancio di salute, mentre in seguito possono essere utilizzati molti altri strumenti, come per esempio l’osservazione iridologica, per migliorare tale conoscenza.

Il bilancio di salute porta all’individuazione di un quadro dal quale partire per realizzare un programma che è elettivamente educativo, nel senso che le informazioni che vengono date alla persona hanno lo scopo di informare, ovviamente, di offrire una serie di strumenti per conoscersi meglio, responsabilizzarsi, prendere in mano il proprio benessere e fare scelte autonome.