L’erba di San Giovanni è il nome volgare con cui è conosciuto l’Iperico, anche se almeno un’altra dozzina di piante hanno un nome simile se non uguale e vengono raccolte in questo stesso periodo dell’anno, ovvero nei giorni del solstizio d’estate quando il sole, raggiunto il suo apice, comincia a calare: le giornate si faranno, anche se in modo impercettibile, sempre più corte.
Il nome latino Hypericum perforatum dice tutto di questa pianta i cui fiorellini gialli sembrano un piccolo, caldo, sole.
Hyper, prefisso che significa “oltre”, perforatum, “che ha dei fori”. Le foglie di iperico posseggono dei vacuoli che le fanno sembrare bucherellate, tanto che in antichità questo venne preso come il segno che si trattava di una pianta per curare le ferite (in passato soprattutto quelle da arma appuntita!), ma i fori permettono anche di vedere oltre, al di là. Ma di cosa? L’Iperico, chiamato anche Scacciadiavoli, era utilizzato per tenere lontano le tenebre (abbiamo detto che esse cominciano la loro avanzata in questi giorni), i fantasmi, il demonio, e cosa sono in fondo i pensieri tristi? L’Iperico è infatti tra i rimedi più usati per i disturbi dell’umore (malinconie e tristezze) e nelle fluttuazioni dell’umore che si manifestano al cambio di stagione quando le ore di luce si riducono.
L’oleolito ottenuto mettendo a macerare i fiori è utile come cicatrizzante e riepitelizzante: rimedio di pronto soccorso in caso di piccoli tagli e bruciature domestiche.
L’uso popolare nel raccomanda l’uso la sera sul viso per preservare la giovinezza e lo ritiene un rimedio contro la depressione nervosa, se massaggiato sul plesso solare.
Attenzione! E’ foto sensibilizzante, rende cioè la pelle molto sensibile ai raggi solari tanto da causare irritazioni anche gravi, per questo va sciacquato prima di esporsi al sole estivo (anche se si fa solamente una passeggiata) ed è meglio , per lo stesso motivo, sospenderne l’assunzione per bocca. Mentre (i misteri della natura) lo si può applicare la sera per disarrosare la pelle se si è preso troppo sole.
Puoi leggere un altro mio articolo su Iperico cliccando QUI (dal sito: www.edizionienea.it).