C’è sole e luna dentro di me, c’è acqua e c’è fuoco

Sappiamo che tutto quel che esiste sulla terra ha un suo opposto complementare: il freddo e il caldo, il buio e la luce, il giorno e la notte.

Facciamo esperienza di questa polarità duale anche personalmente, se osserviamo pensieri ed emozioni: estroversione e introversione, ansia e tranquillità, lotta e tregua, felicità e tristezza. Una parte della nostra mente funziona preferibilmente in modo duale e lo fa felicemente (quando qualcosa esce da questo quadro infatti si perde, perché non riesce a svolgere quello che è il suo compito principale: mettere in ordine, archiviare, inserire in categorie).

Anche nello yoga troviamo la stessa matrice duale e in particolare quando ci riferiamo all’Hatha Yoga, dove “Ha” porta il significato di sole, luce, energia, calore, attività, mentre “Tha” il contrario e cioè luna, buio, recettività, freddo, passività… Queste due parole descrivono la realtà per come la possiamo osservare quotidianamente e di primo acchito: duale, doppia, in continua alternanza ritmica.

Niente di male, se non fosse che in noi sentiamo, a volte in modo lacerante, un desiderio di unità, di completezza, di unificazione degli opposti, di sentire l’acqua e il fuoco, il sole e la luna come pacifici elementi vitali. Qui si manifesta la “magia” dello Yoga. Nel nome stesso di questa disciplina, di questo stile di vita. Come molti sanno ormai, “Yoga” significa “unificare”, “tenere insieme”. Grazie allo Yoga possiamo quindi sperimentare la copresenza degli opposti, fare esperienza dell’unità nella duplicità, andare alla ricerca della completezza anche di noi stessi, nonostante le contraddizioni. Grazie alla pratica, infatti, sviluppiamo quella parte di noi capace di osservare e com-prendere, quella parte che ci permette di vivere illuminati contemporaneamente dalla luce della luna e del sole.