Chakra e asana cosa sono secondo me

La tradizione dello yoga insegna che non siamo solo un corpo fisico, ma che siamo composti da più corpi di natura sottile ed energetica. Ognuno di questi è “racchiuso” e si irradia a partire da un centro che abbiamo imparato a chiamare chakra (per la natura di “ruota” o vortice che gli si attribuisce).

Spesso pensiamo che i chakra siano dei punti di energia, dei luoghi dove questa affluisce e refluisce. Delle porte da aprire (in pochi attimi, lasciamo perdere!), equilibrare o non so che altro. Si tratta invece di centri psichici che hanno un senso molto più profondo, simbolico ed evolutivo che è complesso per la nostra mente afferrare, perché fanno riferimento a contenuti che non siamo abituati ad esplorare. È un po’ come se in noi vi fossero molti pianeti sui quali, nei vari momenti della nostra vita e nelle sue varie età, ci trovassimo ad abitare. Ogni pianeta ha caratteristiche e leggi tipiche e uniche, insegnamenti, racconti e tradizioni alle quali possiamo adattarci e dalle quali possiamo imparare. Può succedere però che abitiamo solo alcuni di questi pianeti e che altri non vengano neppure avvicinati. È come se in noi conservassimo dei mondi tutti da scoprire, ma che procedono totalmente inconosciuti.

Gli asana dello yoga, al di là della loro esecuzione in termini di forma, hanno un contenuto sul piano simbolico e propongono allineamenti del corpo che risvegliano sensazioni interiori profonde, che ci fanno accedere a quei mondi rappresentati dai chakra, dove consapevolezze diverse possono diventare coscienti. Come scrive Mircea Eliade, gli asana “riescono ad aprirci non solo al mondo oggettivo, ma ci aprono a una comprensione più universale”. La conoscenza che otteniamo dagli asana parte dall’esperienza fisica, poiché la nostra conoscenza del mondo è all’inizio fisica, poiché è mediata dai sensi, ma poi giungono un’esperienza e una conoscenza più ampie, in cui si dischiudono realtà più profonde, sottili e ricche di significato; capaci di farci valutare in modo differenze le istanze della nostra vita, di prendere decisioni più consapevoli, di diventare i veri attori nel quotidiano, perdendo l’abitudine al vittimismo o ad altri atteggiamenti condizionanti.

Praticare yoga, praticare gli asana, meditare sui chakra, ascoltare quali messaggi emergono schiude la via a una vera “apertura” dei chakra, cioè un’apertura di noi stessi verso una maggiore maturità e completezza in quanto esseri umani. Realizzare così quello scopo di unificazione che è alla base di ogni pratica interiore.