La neutralità è una assenza di tensione, ma è una maratona non uno sprint. Non è disinteresse, ma un modo di agire dal nostro punto più alto e allo stesso tempo più profondo; ed è anche un chiedersi continuamente che cos’altro può essere fatto per mantenere le cose in ordine.
È un modo di vedere, un ricordare il nostro desiderio di aiutare gli altri, senza invadere il loro spazio né interferire.
Purtroppo, tendiamo a dimenticarcene: le nostre menti sembrano correre altrove, lontano da noi. Regna il caos e nulla sembra cambiare veramente. Una sensazione di inutilità può velare la passione che mettiamo nel nostro lavoro o nelle nostre vite.
Dobbiamo quindi trovare continuamente il modo per ricordare che la neutralità regna sotto la superficie di tutto.
Quando ci dimentichiamo di essere neutrali, credo che le parole d’ordine a cui ricorrere siano: perdona te stesso, riposa per lasciare andare le tensioni, sii tollerante. Il semplice atto di ascoltarsi, permette una guarigione profonda.
Dalla mente neutrale si genera la saggezza.