Quando sta per finire la stagione fredda e ci si avvicina alla primavera si risveglia maggiormente l’attenzione al corpo. Spesso si desidera perdere qualche chilo in più o aiutare il drenaggio dei liquidi. Spesso sento dire che è bene eliminare i carboidrati dall’alimentazione per ottenere questo risultato, ma dal punto di vista della Naturopatia non c’è nulla di più sbagliato. In realtà, tutto dipende dalla qualità dei carboidrati.
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Il cereale (frumento, riso, mais, orzo, avena, miglio…) dovrebbe essere nella sua forma in chicco e andrebbe consumato integrale (o semi-integrale, per alcuni). Il rivestimento esterno dei chicchi che viene eliminato con la raffinazione è una fonte ricchissima di vitamine e sali minerali, come per esempio il selenio e le vitamine del gruppo B che, tra l’altro, sono indispensabili per una corretta assimilazione degli altri componenti del chicco.
Assimilare bene, significa non creare ristagni e tossine, quindi ridurre l’infiammazione e contrastare i chili di troppo.
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La fibra, anch’essa presente nel cereale integrale è una preziosa alleata dell’intestino e contribuisce a una buona curva glicemica (anche questo dato in relazione al sovrappeso, a attacchi di fame fuori controllo, per non parlare della prevenzione delle malattie metaboliche).
Con la raffinazione si priva il cereale anche del germe che è la parte più vitale (quella dal quale nascerebbe una nuova piantina) e ricca di sostanze nutritive. Se lo eliminiamo veniamo privati anche della vitamina E, indispensabile per proteggere la cellula e contrastare l’ossidazione (invecchiamento).
Infine i cereali sono buone fonti di proteine anche se non sono fonti complete (come la soia o le uova) e possono essere associate ai legumi per fornire un piatto nutriente, completo, capace di nutrire il corpo senza appesantirlo e anzi, permettergli di eliminare gli eccessi.