L’energia estiva sta mutando di intensità e, per noi che viviamo nell’emisfero nord, si avvicina l’autunno.
Settembre è insieme un mese in cui nella nostra società molte cose iniziano o riprendono, mentre sentiamo che l’energia diminuisce e che qualcosa va a finire. Un mese in cui “fare” ed “essere” si confrontano.
Nelle culture tradizionali questo era il momento in cui ci si preparava all’equinozio d’autunno, uno dei quattro momenti che scandivano l’anno insieme a quello di primavera e ai due solstizi, d’estate e d’inverno. Nelle comunità rurali era il tempo del raccolto, che seguiva la semina e la crescita, e che precedeva la stagione fredda, in cui tutto, in apparenza, moriva.
La Naturopatia, che è erede anche di quelle tradizioni, invita a guardare alla Natura e a cercare di rispondere al suo messaggio in modo da accordarci ad un sistema vivente di cui facciamo parte e nel quale viviamo in simbiosi.
Il modo in cui riusciamo (o non riusciamo) ad entrare in risonanza con i ritmi della Natura può darci quell’informazione necessaria per affrontare una fase di crescita. In fondo, anche in noi vi sono momenti di semina (potenzialità), crescita (manifestazione), raccolto (possedere), morte (lasciare andare) e rinascita (ricominciare) che più e più volte tornano nel corso della vita.
Sul piano fisico, in Naturopatia è il momento in cui fare una depurazione e per sostenere l’efficienza delle nostre capacità di adattamento e difesa in vista della stagione fredda.
Sul piano mentale può essere l’occasione per organizzare le attività in modo da trovare un buon equilibrio tra il fare e l’essere, per guardare con chiarezza a quel che abbiamo ottenuto, quel che possediamo, a cos’è davvero essenziale e cosa possiamo lasciare andare.
Sul piano emozionale, si può vivere la malinconia dell’autunno come un dolce ritorno a casa, si può ascoltare cosa ci fa sentire stabili e sicuri, oppure, se il cambiamento è vissuto in modo destabilizzante, sostenere le energie e l’umore.
Trovo molto interessante che con l’arrivo dell’equinozio si entri nel segno della Bilancia. Ho solo qualche conoscenza sulla simbologia astrologica, ma mi piace pensare, in un sistema di risonanze, di micro e macrocosmi, che il tema dell’equilibrio e dell’armonia venga riproposto anche in altri linguaggi, veicolando però sempre il messaggio di equilibrio tra la stagione calda e fredda, tra il mondo esterno e interno o interiore, tra ciò che definiamo spirituale e quel che è pratico.
Le essenze floreali
Questo segno astrologico viene spesso associato a un rimedio floriterapico, Sclerantuhus: il fiore dell’equilibrio e dell’armonia interiore.
In questo autunno che arriva, Scleranthus potrebbe essere impiegato da solo o associato a Walnut: il fiore che protegge nel cambiamento oppure a Mustard, il fiore della felicità, per chi si sente improvvisamente triste e non sa il perché.
Gli alleati vegetali
I sapori da prediligere in questo momento dell’anno sono l’astringente e l’amaro che possono da un lato favorire la depurazione con un miglioramento dell’eliminazione delle scorie attraverso la diuresi e dall’altro la digestione e l’equilibrio del microbiota, da cui dipende anche l’efficienza delle nostre difese.
Tra i tanti aiuti, ne ho scelti tre:
Achillea: amaro-aromatica adatta un po’ a tutti, capace di sostenere la digestione e anche di dare un aiuto più sottile, cioé proteggere nel momento del cambiamento.
Rosa: astringente, diuretica, riduce il calore e, sul piano sottile, aiuta a vedere le cose dal punto di vista degli altri.
Piantaggine: astringente, diuretica, aiuta l’intestino, supporta l’immunitario e, sul piano sottile, sostiene quando si sente il bisogno di essere più saldi e strutturati.
In Naturopatia esistono tanti altri rimedi e pratiche per affrontare i momenti di cambiamento, la Natura ci fornisce infatti aiuti dolci adatti alle esigenze di ognuno.