Facili soluzioni al caldo che… arriva!

Arriva il caldo, improvviso, umido in città.

Molti passano la giornata prevalentemente in piedi o prevalentemente seduti. Tutti prendono i mezzi di trasporto, pochi camminano. Inutile colpevolizzarsi, a volte non si può fare diversamente.

Sicuramente però si può compensare, offrire al corpo e alla mente quel che manca, il complementare che può farci stare meglio.

Passeggiate all’aperto il fine settimana, respirazioni profonde, bagni di sole, d’aria e d’acqua.

E a tavola si può approfittare dell’aiuto dei famosi flavonoidi per migliorare la circolazione periferica ed evitare il rischio di vene varicose, sostenendo l’integrità e la flessibilità delle pareti venose. Ciliegie, mirtilli, o succhi freschi di bacche (ribes, ecc.).
In genere, come riporta il Murray nel famoso “ Il potere curativo dei cibi”, chi ha problemi venosi, soprattutto di vene varicose fa fatica a contrastare l’azione “addensante” della fibrina (che serve per la coagulazione), quindi è più facile che si formino trombi. In questo caso sono necessari cibi che facilitino la disgregazione della fibrina come lo zenzero, il peperoncino, l’aglio e la cipolla, il pepe di Caienna. Oppure utilizzare preparati a base di bromelina, come gli estratti di ananas. Anche il frutto fresco viene in aiuto.

Una bella camminata nell’acqua fredda è un toccasana: basta riempire la vasca da bagno in modo che l’acqua arrivi ai polpacci e “calpestarla” come se si facesse una passeggiata per qualche minuto preoccupandosi di sollevare bene le ginocchia, un piede dentro l’acqua, l’altro fuori e così via. Passati 5-10 minuti a seconda della resistenza di ognuno, uscire dall’acqua, tamponare leggermente senza asciugare del tutto, frizionare con le mani. Si possono anche abbinare un paio di semplici esercizi da praticarsi tutte le sera, del secondo sono debitrice a un’amica, ottima insegnate di yoga.

Eccoli qui, accompagnati da un paio di disegni che aiutano a capire l’esecuzione più delle parole.

Publication2Nel primo si flettono le gambe a creare un angolo di 90° i piedi sono sulla stessa linea e si rimane il più a lungo possibile cercando di tenere il bacino in retroversione, sempre senza oltrepassare la soglia dell’insopportabile dolore, deve essere un modo per scaricare a terra le tensioni della giornata, le mani sono ai fianchi.

 

Publication1Nel secondo ci si appoggia alla parete con i glutei e si lasciano semplicemente scivolare le gambe ai lati, sfruttando la forza di gravità, senza andare e sentire dolore. Le gambe devono essere dritte, il respiro profondo e rilassato. Sotto le vertebre lombari si può mettere un cuscino arrotolato per evitare ogni sforzo.