Rientro dalle vacanze: alla ricerca del tempo perduto

Ormai la maggior parte di noi è rientrata dalle vacanze, si riprende il lavoro, ricominciano le attività e purtroppo molti si ritrovano a fare i conti con un ritmo accelerato, l’ansia, la sensazione di essere sempre in ritardo sulla tabella di marcia. Si rimpiange il tempo perduto delle vacanze quando il tempo era scandito diversamente.

Razionalmente, tutti noi sappiamo che tempo e spazio sono categorie utili nella vita quotidiana, ma che in fondo sono un tantino labili, come scrive il fisico Robert Jahn:

“Le coordinate di spazio e tempo non sono coordinate primarie della realtà fisica, bensì principi organizzativi invocati dalla coscienza per dare ordine a queste informazioni”.

Eppure, emozionalmente, ci facciamo prendere dal “fare” e il tempo non ci basta mai.

Si sente anche spesso dire che per avere tempo per sé e “vivere meglio” è importante proteggersi e imparare a dire “no”. Anche questo lo sappiamo ed è vero. Tuttavia, qualcuno si sarà accorto che per proteggersi veramente i “no più no” vanno detti, invece che agli altri, a se stessi. Sempre che si desideri finalmente, davvero e veramente, smetterla con questi ritmi folli di cui a più d’uno piace più lamentarsi che mettersi d’impegno per cambiare (conosco bene questo atteggiamento, perché ci sono passata anch’io, e, alla fine, è un vero sfinimento!) Prendendo un po’ di distanza, si scoprirà che questi “no” sono in realtà dei “sì” a una vita differente!

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A volte sfugge che non sono tanto gli altri ad avere pretese, ma siamo noi stessi ad anticiparne i pensieri, desideri e necessità. E questo lo si fa sia per chi si ama sia per quelli a cui tanto bene non si vuole. Così, si rimane in quella continua lotta, il quel ritmo forsennato che non fa bene, si vede sempre quel che manca piuttosto che quel che c’è, si pensa di doversi sforzare di più, invece di avere il coraggio di lasciare correre, respirare, rallentare e fare di meno.

Facile a dirsi, meno a farsi? È una questione di abitudine: si può cogliere l’occasione del periodo del rientro, sempre carico di buoni propositi, per ricalibrare schemi mentali, pensieri automatici e comportamenti per prendere una rotta differente. Per provare a valutare quali meccanismi spingono verso certi atteggiamenti e devono essere modificati.

I fiori di Bach sono sicuramente un ottimo aiuto. Ognuno ha il suo fiore e il suo mix di fiori: da Chichory, sempre impegnato a fare per ricevere un tornaconto, a Elm per chi ha perso la fede nell’aiuto che può arrivare dagli altri e dalla vita, da Red Chestnut, preoccupatissimo per gli altri ed eternamente in ansia, a Olive che è incapace di delegare e vuole sempre dirigere e comandare …  potete provare a leggere qui per trovare altri suggerimenti o leggere questo vecchio articolo: “Breve memorandum per un rientro dolce” (dove comunque scrivo anche che i no detti agli altri vanno detti!)

Ci sono poi rimedi vegetali che prendono il nome di “adattogeni” e ci aiutano in questi “passaggi di fase”. Tra tanti, amo in particolare questi tre, che mi sembrano anche piuttosto adatti per questo periodo:

  • Bacopa Estratto Secco: far chiarezza nei pensieri, ordine nei mille impegni, dare priorità e abbandonare l’ansia (altro su Bacopa qui).
  • Tulsi Estratto Secco: respirare, sentire che il tempo è una categoria relativa, focalizzare la mente.
  • Ashwaganda/Withania Estratto Secco: organizzare il turbinio mentale, abbassare i giri, centrarsi, rigenerarsi, riuscire a riposare.

Insomma, se si vuol tentare di ritrovare il tempo perduto lo si può fare. La Natura, come sempre, ci mette a disposizione degli ottimi aiutanti!

tulsi-1539181_1280PS: Queste sono foglie di Tulsi (Occimum sanctum) 😉

Photo: Photo by Andy Beales/Edu Lauton