Tutti gli alberi come gli individui hanno una propria identità, solo che in questo caso potremmo parlare più di un’identità di specie che soggettiva.
Si tratta di un concetto intuitivo, infatti, tutti guardando un abete o una betulla “sentono” che sono portatori di qualità differenti, che hanno ognuno delle peculiarità.
Queste caratteristiche tipiche si ritrovano tradotte dell’azione salutistica che le piante esercitano. Per esempio, la Betulla (di cui trovate un articolo qui) è chiaramente leggera, in movimento, dà un’idea di freschezza e i rimedi che se ne ottengono hanno infatti spiccate qualità drenanti, depurative, antinfiammatorie anche a livello delle articolazioni, il che permette una migliore mobilità. Ma oggi vorrei parlare del Noce, anche lui portatore di un suo carattere tipico che viene riproposto nei rimedi vegetali. A parte le noci, ottimo alimento ricco di oli polinsaturi, il Noce offre anche dei meristemi (particolari tessuti vegetali) con cui si prepara un Macerato Glicerinato di ampio utilizzo.
Se stiamo al suo carattere, questo albero era valutato con un certo sospetto in antichità perché sotto i suoi rami non cresce niente. Si pensava che addormentarsi sotto la sua ombra portasse alla pazzia e che quindi a parte i frutti (per altro impiegati nei matrimoni come simbolo di prosperità, come tutti gli altri semi) non era il caso di averci troppo a che fare.
In affetti il Noce protegge molto bene l’area in cui cresce, lasciando cadere nel suolo delle sostanze che impediscono ad altre specie di germogliare privandolo così del proprio spazio vitale. Anche i suoi frutti, protetti da un esocarpo carnoso (il mallo) non sono graditi dagli uccelli, perché molto amari.
Il messaggio del Noce è quindi: “Io proteggo il mio spazio e tu fatti più in là”. Non a caso nell’Età classica era un albero consacrato ad Artemide-Diana, la dea dei luoghi inviolabili, selvaggi, dove gli uomini (maschi) non osano entrare. Divinità autonoma, dall’identità integra (per questo “vergine”), capace di vivere da sola nei grandi spazi inesplorati della natura, forte e protettrice delle donne.
Il Macerato Glicerinato ottenuto dalle sue gemme porge a noi umani lo stesso “potere”: proteggere il nostro spazio da microbi e batteri che possono invaderci, insegnando alle nostre flore simbionti ad essere efficienti.
Non si tratta di un immunostimolante, ma di un regolatore. Per questo motivo è un rimedio utilizzabile sia per uso interno che esternamente (diluito in acqua sterile) tutte le volte che ci sia un’infezione, in modo da coadiuvare la nostra naturale capacità di difenderci.
In letteratura si trovano diversi usi, eccone alcuni: forme acneiche, eczemi, afte orali, bronchiti, disbiosi gastriche, intestinali e genito-urinarie (es. candidosi).
Qualora si dovesse far ricorso ad antibiotici, vale la pena associarlo e utilizzarlo se si va in vacanza per riequilibrare delle situazioni particolari, soprattutto se ci si reca in luoghi dove l’intestino va protetto bene.
Il Noce insomma è una sentinella che sta al confine e permette anche a noi di sviluppare un’identità immunitaria, sotto forma di microflore, in modo che nessun pericolo possa mettere in crisi il nostro equilibrio vitale.