Riflessioni sulle contraddizioni di inizio anno

Può essere che i più sensibili avvertano, a inizio anno, quel che sento io: qualcosa che “non va”. Da un lato giunge la sollecitazione dei nuovi inizi, delle attività da programmare, il daffare spesso accompagnato dai buoni propositi; dall’altro la stagione invernale con le sue giornate ancora buie, piovose e fredde (purtroppo, forse non fredde come dovrebbero, ma di sicuro non calde) che invece invitano piuttosto a rimanere in casa, a ridurre le attività, a fare qualche pisolino in più.
Da una parte quindi la cultura che ci dice che gennaio è il primo mese dell’anno e dall’altra la Natura che fornirà le energie dell’inizio solo in primavera.

Siccome in Naturopatia cerchiamo sempre di trovare il modo per danzare con il ritmo naturale, ma non possiamo andare in letargo, perché siamo pur sempre figli di questa società, dobbiamo trovare il giusto compromesso.

Ecco qualche spunto

  • uno dei buoni propositi di inizio anno è di mettersi finalmente in riga con l’alimentazione oppure di perdere peso. Ma la Natura ci dice che non è il momento di fare una depurazione, quella è per la primavera. Basta quindi riprendere le abitudini sane o impararle se non le si conosce. Inoltre ci sono alcune tisane e accorgimenti alimentari che ho indicato nell’articolo “Si fa presto a dire detox” qui nel mio blog.
  • Un altro buon proposito è quello di fare più sport. Conciliarlo con i ritmi di lavoro e famigliari non è per niente facile. Piuttosto che rinunciare, consiglio almeno una passeggiata di 20 minuti tutti i giorni, a passo svelto, dopo il pranzo. Pranzo che consiglierei a base di alimenti di qualità, associati in modo corretto.
  • Infine, invece di sforzarsi per fare di più, per essere più performanti e attivi mentre la Natura ci invita ad essere più fermi e riflessivi, sarebbe meglio fare meno. Ma come? Identificando con precisione ciò che è davvero prioritario e stabilire confini precisi, lasciando andare il resto (vi assicuro che qualcun altro ci penserà). Ci sono tanti rimedi che ci possono aiutare in questo: dalla floriterapia (per esempio Ciliegio dei Fiori italiani che ci toglie dal turbinio e dalle distrazioni oppure Elm per chi sente di più le responsabilità); ai fitocomplementi che aiutano la concentrazione e la focalizzazione (come Bacopa monnieri e Withania somnifera); dagli oli essenziali (come Limone); all’alimentazione equilibrata (povera di nervini e sostanze raffinate) accompagnata da una buona funzionalità intestinale (sappiamo che una fitta rete mette in comunicazione intestino e cervello. Se il primo non funziona correttamente, il secondo ne sarà certamente disturbato).

Se osserviamo la Natura, in questo momento, essa non sta chiedendo a nessuna creatura, vegetale o animale, di fare qualcosa, ma di riposare, di vivere senza particolari novità (non cuccioli, non fiori o frutti).
Questo non significa che non stia accadendo nulla. Al contrario, tutto si sta preparando. Tuttavia per manifestare, occorre che prima si generi quel qualcosa che “verrà fuori”. Capito questo, le spinte che vengono dalla società e dalla cultura in cui viviamo possono essere prese con minore pressione e come si diceva definendo le reali priorità e concedendosi del tempo per andare in profondità alla ricerca delle motivazioni per poi agire. Potremmo provare a fare come gli alberi che lasciano scendere tutta la loro linfa nelle radici.